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sabato 23 marzo 2013

Circo Itaglia Neo Edizioni

Circo Itaglia Neo Edizioni

giovedì 14 marzo 2013

DALLA RETE VIRTUALE ALLA RETE DELLA VITA, un altro profondo testo di Fritjef Capra

In questo libro l'autore disegna la mappa di un radicale mutamento in atto nell'ambito del sapere.
Sempre più inadatti a favorire la comprensione del mondo e di noi stessi si stanno infatti rivelando i tradizionali modelli lineari ereditati da Newton e Darwin: è necessaria una nuova sintesi dell'universo, alla quale, da campi diversi, stanno contribuendo gli studiosi impegnati su fronti che si chiamano teoria della complessità, teoria di Gaia, teorie del caos.

Capra, forte della sua formazione di fisico ma ancor più di una formidabile curiosità intellettuale, ha il merito di tendere a una sintesi complessiva di questa insensibile rivoluzione, scorgendo nelle conquiste in corso il delinearsi di un nuovo pensiero, che vede nella natura e negli esseri viventi non entità isolate, ma sempre e comunque "sistemi viventi" dove il singolo è in uno stretto rapporto di interdipendenza con i suoi simili e con il sistema tutto.
La somma di queste relazioni, che legano gli universi della psiche, della biologia, della società e della cultura, è una rete: 'la rete della vita'.

Se l'umanità vorrà vincere le sfide che la impegnano e che discendono dallo sviluppo selvaggio, dalla distruzione della natura, dalla nevrosi ormai strutturale del nostro vivere, il compito che l'attende sarà quello di studiare e capire questa trama invisibile ma essenziale di relazioni che la circonda.
Grazie alla novità e all'importanza dei suoi contributi, Fritjof Capra è oggi considerato uno degli intellettuali più importanti ed influenti tra quelli che si collocano alla frontiera di pensiero scientifico, sociale e filosofico. Nelle sue prime opere, questo originalissimo studio si è accostato alla fisica moderna e al misticismo orientale ricavandone una sorprendente visione della realtà.
La Rete della Vita
Fritjof Capra, Il Tao della fisica, Milano, Adelphi, 1979, pp. 357, € 11,00
La cultura orientale ha fatto irruzione da tempo nel mondo occidentale, così come il contrario: quanti aspetti del modo di vivere e di pensare dell'estremo oriente hanno conquistato mente e cuore di frenetici occidentali, e quanto del successo capitalista di paesi come la Cina e l'India, è dovuta alle influenze dell'Occidente? Al di là di indagini economiche e sociologiche (e soprattutto storiche) sull'argomento, non trattate in questo libro, esiste un legame molto più profondo tra le due culture, un modo di vedere e interpretare il mondo molto più simile di quanto si possa pensare.
Quello che nella filosofia greca era ben chiaro, l'unità di tutte le cose e l'universo visto come un insieme di parti interconnesse e mai disgiunte (e quindi, in breve, l'assenza di separazione tra gli oggetti, i quali sono visti solo come elaborazioni della mente umana e non come la realtà), era ed è il fondamento di tutte le scuole di pensiero e delle religioni orientali, dall'induismo al buddhismo, dal taoismo allo Zen. L'Occidente ha però cambiato rotta molto presto: dal Medioevo in poi, passando per Cartesio, l'illuminismo e la fisica newtoniana, la nostra cultura ha classificato tutto in oggetti, ha diviso la materia, ha perso la visione d'insieme. Almeno fino al Novecento, alla fisica quantistica, alla teoria della relatività. Quello che il fisico americano Fritjof Capra espone nel bellissimo libro Il Tao della fisica è il legame tra il pensiero orientale e le più recenti scoperte della fisica occidentale, dimostrando in maniera elegante come due modi di pensare e di vedere la realtà arrivino, alla fine dei conti, alle medesime conclusioni. Il saggio è diviso in tre parti: nella prima, l'autore espone in modo chiaro e comprensibile anche ai non fisici (e questo non è per nulla facile, a mio avviso) le trasformazioni nel campo della fisica, dal superamento della concezione newtoniana per approdare alla fisica quantistica, alle scoperte delle interconnessioni tra le particelle e alla loro duplice natura (corpuscolare e ondulatoria), alla teorie di Einstein. Nella seconda parte, l'autore illustra la storia e i concetti chiave delle principali dottrine orientali, iniziando con l'induismo per passare poi al buddhismo, al pensiero cinese (con particolare riguardo per il taoismo) e infine allo Zen: anche in questo caso, la lettura è facile e permette di farsi un'idea completa delle caratteristiche delle diverse scuole di pensiero (o religioni che dir si voglia: in certi casi, il confine tra le due cose è confuso, al contrario della concezione occidentale che tende a separare nettamente pensiero e scienza dalla religione). Infine, dopo aver esaminato fisica e misticismo orientale separatamente, l'autore illustra le corrispondenze nella terza parte, la più difficile ma anche la più entusiasmante. Ecco che, nell'esposizione di Capra, viene dimostrata l'unità di tutte le cose; la duplice natura della materia che porta a enormi paradossi che né la fisica né il misticismo possono spiegare in maniera comprensibile a parole (altra grande corrispondenza: la necessità di sperimentare direttamente il fenomeno, sia che si tratti di raggiungere l'illuminazione sia che si stia osservando la nascita di un bosone dall'urto di diverse particelle); il concetto di spazio-tempo e la relatività, così simili a quanto predicato dal buddhismo; l'eterna mutabilità dell'universo (e di tutte le particelle che lo compongono, tanto che la realtà, secondo i fisici, non è composta di particelle ma di interazioni), paragonata alla danza di ?iva, divinità indiana che simboleggia l'eterno mutamento delle cose (e facilmente viene in mente il panta rei di Eraclito, tornando così al punto di partenza). La lettura de Il Tao della fisica consente di costruire un incredibile ponte tra culture diverse, e allo stesso tempo permette di comprendere la natura della realtà attraverso due punti di vista solo apparentemente lontani. L'importanza di questo saggio risiede proprio nella sua duplice natura: da un lato amplia la nostra conoscenza della realtà delle cose, attraverso due percorsi apparentemente diversi, dall'altro dimostra come diverse culture possano giungere alle stesse conclusioni sul mondo e sulla vita, al di là delle evidenti differenze che spesso portano separazione, diffidenza per l'altro e chiusura verso stimoli provenienti da popoli lontani. Un libro eccellente, da leggere e rileggere.
Capra F., Il tao della fisica

L' ARTE TERAPIA del metodo BIOSISTEMICO

“Non usiamo il disegno come illustrazione delle idee che abbiamo avuto; attraverso il movimento della mano  prendiamo consapevolezza di ciò che stiamo osservando. Le idee nascono attraverso il disegno”. Da H. Bredekamp, a proposito degli acquarelli di Galileo Galilei.



Proponendo una esperienza di arte terapia permettiamo che la persona, tracciando i segni o usando il colore, percorra la strada di una azione,  raggiungendo poi una conoscenza e una consapevolezza nuova.


Può così esplorare una parte meno o non completamente consapevole, portandola all’esterno, iniziando un processo di cambiamento che può progredire  continuando a lavorare su ciò che è stato prodotto, integrando metodi diversi: movimento, suono, parole, gesto artistico.



 Il punto di vista di chi sostiene nel viaggio il viandante del sè.
Cosa vedono gli occhi di chi sostiene la solitudine del viandante, perché la solitudine sia condivisa.
"ogni essere umano si conosce, prima che pensando, attuando ed agendo: egli si conosce dopo aver agito. Quando sta facendo qualcosa , quello che più risponde alle sue passioni, ai suoi aneliti, lo fa senza sapere che lo sta facendo".  (M. Zembrano)


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