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giovedì 14 giugno 2012

“IL CHIRURGO DELL'ANIMA”

“Non si può trasformare nessuno, solo scoprire” Da questa affermazione nasce tutta la concezione della bellezza e di quanto si può fare per migliorarsi. Lo spiega, in un nuovo libro, “Il chirurgo dell'anima” edito da Baldini & Castoldi, il chirurgo Pietro Lorenzetti. “Ho sempre detto che un buon chirurgo non deve essere un intellettuale, ma un ottimo conoscitore dell’anatomia e della meccanica. Nonostante ciò tanti stimoli mi hanno portato a pensare di più e più spesso non solo alla psicologia e alle motivazioni profonde dei miei pazienti, ma anche al mondo in cui viviamo. Mi sono trovato a pensare più spesso a come il mio lavoro influiva sulla vita, sul destino, e sulla psiche delle persone”. Lorenzetti prende quindi l'abitudine di portare con sé un taccuino e di appuntarsi le riflessioni che affiorano nei momenti più disparati. Quando il taccuino è terminato, si rende conto che ha tra le mani un nuovo libro. “Mi dicono spesso che un corpo rifatto non è etico perché non si può competere con la chirurgia. Quello che penso è esattamente il contrario, ossia che non si può competere con la natura che è perfetta in assoluto e che la vera bellezza è irriproducibile perché è fatta anche di qualcosa di inaspettato, di un dettaglio imperfetto, di casualità. Infatti, al cambiamento estetico, sia in negativo, sia in positivo, corrisponde un cambiamento intimo, talora nel carattere, altre volte nel modo di porsi, nell'atteggiamento” spiega Lorenzetti. Nel volume il chirurgo affronta diversi temi e cerca studi scientifici sulla percezione della bellezza e di come influenza il comportamento altrui, che rivelano risultati sorprendenti. E poi fa un passo indietro, alle origini, scoprendo che la 'bellezza' non era un obiettivo dell'evoluzione, e che rappresenta ancora una eccezione. Nel frattempo la medicina e la chirurgia hanno trovato metodi per migliorare l'aspetto e tecniche per modificare questa perfezione. E se è necessario guardare dentro alla propria bellezza interiore, intangibile, va da sé che la bellezza può essere utilizzata come un mezzo se non come una vera e propria arma. A doppio taglio, giacché si tratta di un'arma pericolosa e va maneggiata con cura affinché non si rivolti verso di sé. Uno sguardo si rivolge poi alle nuove tecnologie e allo sviluppo incredibile e repentino di internet. La Rete, infatti, non solo ha creato spazi virtuali, ma anche la possibilità di essere altro da sé e proporsi come avatar, alter ego a cui attribuire nuovi pregi e altre caratteristiche. Internet si pone quindi come un mondo parallelo dove ci si può reinventare e attribuirsi caratteristiche di bellezza che non si posseggono. E questo è un “gioco” pericoloso, se non lo si sa gestire. In particolare poi si sofferma sul ‘dating on line’ e sui rapporti che nascono in rete, una fattispecie di relazione molto particolare, ma che con la bellezza ha molto a che fare. Anche la bellezza è quindi un messaggio, dice qualcosa di sé. Può quindi essere un potente messaggio non verbale: studi e ricerche hanno dimostrato che i belli possono avere posti di lavoro migliori, favori, salari più alti. Ma, sottolinea ancora Lorenzetti, l'amore non ha bisogno di bellezza o di perfezione fisica, e tutto quello a cui può servire un fianco tornito e senza grasso o il più bello dei seni o il volto più armonioso e simmetrico non serviranno a farci amare o a essere capaci di farlo. Infine, l’autore affronta anche temi quali l'utilizzo delle staminali, dei fattori di crescita e del grasso autologo per la chirurgia plastica ed estetica. Di queste tecniche propone una panoramica, chiedendosi se nei prossimi decenni oltre alla modificazione di geni malati potremo intervenire anche sui geni che codificano per alcune caratteristiche fisiche. Saremo in grado forse di modificare un tratto di DNA per evitare di avere un'acne severa, o dare al codice genetico l'ordine di farci crescere il seno dotandoci di una buona riserva di ghiandola mammaria? Nel giro di alcuni decenni avremo parti artificiali per qualsiasi organo o funzione. E' il grande capitolo dello “human enhancement” e del post-umano di cui alcuni convegni parlano già adesso. Il futuro, dunque, lascia intravedere la possibilità di sviluppare la robotica sino a creare esseri simili a noi, bellissimi, che vivranno nelle nostre case. Pietro Lorenzetti "Il chirurgo dell'anima", ed. Baldini & C220 Castoldi pag. 220 18,00 euro