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venerdì 12 agosto 2011

Nulla si sa di Louis Grassot salvo il fatto che, stando a quanto scritto sul frontespizio dell’edizione originale di La Filosofia Celeste, egli era medico all’Università di Montpellier agli inizi dell’Ottocento.
In questo breve ma significativo saggio di alchimia, l’autore parla di Dio, della natura e dei suoi principi; dell’unione del Creatore con le creature; del rapporto fra microcosmo e macrocosmo; del ritorno di tutte le creature all’unità loro principio tramite l’uomo.
In particolare, l’opera comprende una prima parte che spiega il principio o causa prima, sorgente dell’armonia universale. Nella seconda si parla della sostanza, degli elementi, dei principi terminali e dell’unione del Creatore con le creature. Infine, nella terza, a detta dell’autore, la porta della vera filosofia naturale viene completamente aperta.
In tal modo, suggerisce Louis Grassot, lo studioso della scienza ermetica potrà collegare le prime due parti - nelle quali, mediante un’esposizione serrata, presenta le sue dimostrazioni grazie all’ausilio di concetti matematici e geometrici - alla terza, redatta con il classico linguaggio enigmatico dell’Alchimia.